Números — CINCO — QUINÁRIO
VIDE: Pentagrama
Filosofia
Mário Ferreira dos Santos: SIMBOLISMO DO CINCO
Ananda Coomaraswamy: PERSONA
Hay muchas maneras en la que la división es quíntuple (cf. Aitareya Aranyaka I.3.8; Svetasvatara Upanishad I.5 sig.), entre las cuales aquí se entiende principalmente la de los cinco sentidos o poderes; cf. Brhadaranyaka Upanishad IV.4.17, Prasna Upanishad III.12. Los Atmavadins (auto-logistas) mantienen que las «Cinco Razas» (panca-janah) son las del habla, la escucha, la visión, la mente y el soplo (de las narices) (Brhad Devata VII.67), como debe ser el caso en Rg Veda Samhita III.37.9, donde los poderes de Indra (indriyani ) están «en las Cinco Razas» (cf. Rg Veda Samhita I.176.5, V.35.2). Pero este no es el único significado de los términos, y hablando más generalmente, Dios se divide a sí mismo indefinidamente (Brhadaranyaka Upanishad II.5.19, Maitri Upanishad V.2) para llenar estos mundos, «por así decir, con solo una parte de sí mismo» (Maitri Upanishad VI.26, Bhagavad Gita XV.7): por así decir, con solo una parte, debido a que el Espíritu permanece una presencia total «indivisa en los seres divididos» (avibhaktam ca bhutesu. vibhaktesu, Bhagavad Gita XIII.16, XVIII.20); «ninguna parte de lo que es divino se corta o se separa, sino que solo se extiende» (ekteinetai (= uttanute), Filón, Deterius 90).
Frithjof Schuon: PENTAGRAMA
Elémire Zolla: Místicos do Ocidente
Athanasius Kircher fornisce1 questa coordinazione secondo il quinario: cinque enti supremi: Dio, angelo, anima, corpo, mondo; cinque conoscenze corrispettive: mente, intelletto, ragione, immaginazione, senso; cinque sensi, nell’ordine: udito, vista, olfatto, gusto, tatto. Inoltre: Dio, genii, eroi, uomini, bruti, e: fuoco, etere, aria, acqua, terra; uomini, quadrupedi, volatili, pesci, rettili. Si spiega da queste corrispondenze la preminenza dell’udito e del suono.
Il cinque, che si rappresenta col pentagramma, è detto dai pitagorici matrimonio, perché unisce il molteplice. Corrisponde alle cinque dita della mano, è il massimo di figli possibili ad un sol parto, unisce pari ed impari impedendo la divisione e superando i sessi2, e ciò che mette in rapporto i quattro elementi, cioè la quinta essenza (quinta essentia, ovvero: Aurum potabile, acqua permanens, vinum ardens, elixir vitae, solutio coelum). Il quattro nel suo rapporto col cinque forma l’accordo di terza maggiore e, dice Plutarco in Sull’E di Delfi, «per quanto gl’intervalli sieno numerosi o meglio infiniti, gli elementi della melodia sono soltanto cinque: quarto di tono, semitono, tono, tono e mezzo, tono doppio; nella gamma delle note non c’è spazio rimanente nei limiti segnati dall’alto in basso che fornisca melodia… questo mondo consta di cinque: uno di terra, uno d’acqua, il terzo di fuoco, il quarto d’aria ed il quinto altri chiamano cielo, altri etere ed altri ancora quintessenza». Se il tre è l’estensione infinita, il cinque pone la limitazione. Il simbolo è la rosa canina a cinque petali che conduce a unità la divisione nel tempo. Dice Jung: il cinque è la soluzione del problema, dopo che si sia accettato il subconscio, e una fonte della sua dottrina è anche Filone (De plantatone, XXXII) : « Quando nell’anno e numero 4 sarà stato consacrato ogni frutto dell’anima, nell’anno e numero 5 noi ne avremo il godimento e la fruizione poiché è detto: al quinto anno mangerete il frutto».
Nella meditazione islamica si distinguono cinque centri nel corpo. San Domenico istituirà il rosario a tre serie di cinque misteri ciascuna nel 1206, per ispirazione della Vergine. Cinque sono le piaghe di Cristo. Nella Svetasvara Upanishad il 5 è un fiume, con 5 correnti (i sensi), cinque rapide (star nel grembo, nascere, invecchiare, ammalarsi, morire), cinque ostruzioni (ignoranza, egoismo, attaccamento, avversione, abbarbicarsi alla vita).
NOTAS: